Il design italiano è status symbol sui social
America
Made in Italy
2017 – New York: correva l’anno 1972. Per la prima volta veniva utilizzato il termine Made in italy, in occasione di un’esposizione dedicata a mobili e lampade italiani. Da allora, i prodotti del nostro design sono entrati nell’immaginario statunitense.
Simboli di eccellenza e qualità, oggetti del desiderio esibiti o ricercati. Anche in Rete.
Analizzando migliaia di articoli web e post social in lingua inglese è stato difficile trovarne anche solo uno che esprimesse un’opinione negativa su un mobile o un oggetto di arredamento tricolore.
Da novembre 2016 ad aprile 2017 si è parlato di arredamento italiano in quasi 200 mila post nord americani, che hanno generato più di 3 milioni di interazioni (retweet, commenti, condivisioni o like).
L’ingaggio degli utenti è elevato, con messaggi dove le immagini sono in numero nettamente superiore ai testi. In un settore che deve coniugare funzionalità ed estetica, le emozioni contano più delle parole.
Una immagine d’impatto accompagnata da un commento entusiasta vale quanto una recensione articolata. Anche in termini di invito all’acquisto. Dalla foto del nuovo divano presentato con orgoglio ad amici e parenti, alla panoramica sulla cucina che si vorrebbe un giorno avere, l’esibizionismo relativo a divani, caffettiere o lampade Made in Italy non ha freno.