La comunicazione social dei sistemi museali italiani
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Cultura
2024 – I musei italiani sono da sempre meta di studiosi, appassionati e turisti da tutto il mondo. Singoli musei, o l’insieme dei musei cittadini, registrano ogni anno nel nostro Paese milioni di visitatori, interessati ad ammirare dal vivo la tela del Quattrocento studiata in libri e documentari, a scoprire nuovi dettagli del candido marmo del Settecento che da secoli fa scuola nelle Accademie d’arte, o ad emozionarsi davanti a un bacio di bronzo di 1.000 anni fa. Ma non solo.
Rispetto a 20 anni fa, oggi le modalità di fruizione dell’arte sono cambiate, o meglio si sono ampliate, e si va al museo anche per vivere un’esperienza personale tramite laboratori pratici o sensoriali, per ascoltare conferenze di esperti dell’arte o di influencer che spiegano
con semplicità come leggere un’opera d’arte o come appassionarsi a una scultura realizzata secoli fa, o per immortalarsi sui social a fianco del quadro più ammirato dai propri amici.
I musei attenti al pubblico lo hanno capito da tempo e mettono in pratica una strategia di comunicazione e marketing adatta ai diversi pubblici e alle loro variegate aspettative di visita. Anche perché il ritorno non è solo in termini di incassi museali, ma di indotto turistico-economico per l’intera città. Di qui l’importanza dei sistemi museali gestiti da un unico ente (Comuni o fondazioni preposte),
per rispondere da un lato ai grandi flussi di turisti generati dalla città in cui sono ospitati, dall’altro per aumentare gli arrivi o differenziarli per target, in caso di sovraffollamenti.
Nella nostra analisi abbiamo voluto approfondire le attuali strategie di comunicazione online dei musei, approfondendo in particolare quelle applicate dai sistemi museali italiani, che devono promuovere un brand più complesso e un’offerta eterogenea a pubblici differenti. Per farlo con successo, hanno bisogno di adattare la loro comunicazione alle nuove esigenze di visita o di esperienza delle persone e cercare di attrarre diversi target e in diversi periodi dell’anno, per distribuire i flussi di visite ed evitare sovraffollamenti. Le sfide oggi non sono poche.
Scarica il nostro report, con le principali evidenze emerse su tre casi studio: i Musei Civici di Venezia (Muve), i Musei Civici di Verona (I Muv) e Fondazione Brescia Musei, che abbiamo analizzato tra gennaio e ottobre 2023, in lingua italiana e in inglese.